giovedì 28 gennaio 2010

AVATAR


Cominciamo con una piccola notizia di servizio.
Questo Sabato 28/01 ore 16:50 su Onde Selvagge (Radio Popolare Roma), la trasmissione di Cinema a cura di Sentieri Selvaggi.
Si parlera, tra le altre cose di TreQuarti. Il film di Roberto Longo nel quale sono uno dei protagonisti e che ha vinto da poco il premio come miglior film straniero all'Ava Gardner filmfestival.
Ve ne avevo parlato qui e il trailer invece potete vederlo qua

Se vi va: per i romani: 103.3 FM, per i non romani streaming su http://www.radiopopolareroma.it/ondeselvagge

Buon ascolto.


Poi volevo dirvi che: Io sono un fan del 3D.
Nessun effetto collaterale durante o dopo la visione, e negli unici tre film che ho visto fino adesso (Mostri vs Alieni, Up e Avatar), non ho notato il passaggio di tonalità verso il nero che alcuni ha volte reclamano.
A parte il costo più elevato, apprezzo moltissimo il tipo di visione.
Ogni tanto un film in 3D mi piace vederlo, e lo farò ancora in futuro. È quel valore aggiunto nel cinema di oggi, ormai rincorso a stretta distanza dagli impianti casalinghi sempre più competitivi.

Ma veniamo al dunque: Avatar.
Attenzione questa non è una recensione. Solo una semplice divagazione, qualche impressione su quello che ho visto. Ci sarà anche qualche spoiler e quindi se non l'avete ancora visto fate attenzione.
Devo dire che come esperienza sensoriale è stata veramente notevole. La scena dei volatili, le scene della battaglia finale, il lavoro sui dettagli di Pandora sono strepitosi e coinvolgenti.
La storia è carina. Una storia che se fossi stato adolescente mi avrebbe coinvolto in pieno.
Un plauso all'antimilitarismo e alle allusioni poco velate di critica nei confronti della politica internazionale americana aggressiva e opportunista. E per un blockbuster americano a larga diffusione è tiepidamente coraggioso, anche se suona un po' retorico.
Mi ha un po' infastidito, invece, lo stereotipo del cattivo militare, un po' troppo forzato nella sua determinazione finale che era solo al servizio della trama e degli effetti speciali. (Comunque la battaglia conclusiva tra il robottone e il mostrone mi ha garbato molto). E ho storto un po' il naso quando ho compreso la solita solfa del predestinato e dell'eletto.

Insomma ci voleva per forza il cattivo tondo tondo, tagliato con l'accetta e l'eroe puro, scelto e guidato dal destino. Ma questo d'altronde è il limite di un certo tipo di cinema che non può permettersi la costruzione di personaggi troppo complessi che richiedono poi troppo tempo allo spettatore per immedesimarsi.

A ogni modo una piacevole visione.

E per concludere volevo farvi un regalino.
Il mio Showreel beta televisivo.
Non sapete che cos'è uno showreel? Be' allora guardatevelo!!!

Buon TUTTO!

martedì 19 gennaio 2010

Ernesto vegetti ci ha lasciato.



Ernesto vegetti ci ha lasciato, stroncato da un arresto cardiaco all'età di 66 anni.

Non l'ho mai conosciuto di persona, né ho mai avuto l'occasione di scambiare opinioni con lui attraverso la rete (molto disponibile a discutere con chiunque, dicono tutti, specialmente se l'argomento era la science fiction), ma il suo nome ricorreva spesso, ogni qualvolta si associava la parola "Fantascienza" e "italiana".

Per uno come me che crede e spera in uno sviluppo della fantascienza italiana, perdere un infaticabile motore trainante del settore, come è stato lui, genera un po' di sconforto.

Promotore della World SF Italia e ideatore dell'attuale Premio Italia, era considerato "La memoria" della fantascienza italiana.

Uno dei suoi lavori più importanti è il famoso Catalogo di Fantascienza, Fantasy e Horror, un lavoro immane disponibile sul sito di Fantascienza.com
CATALOGO

Un saluto a chi ha amato con così tanta passione la fantascienza da dedicargli gran parte della sua forze e della sua vita.

venerdì 8 gennaio 2010

Hey ci sono ancora!

Sì sì, non sono andato via.
Diciamo che sono stato un po' occupato e ho un po' trascurato il blog. Vacanze? Sì.

Mare o montagna? Nessuna delle due.
Ho fatto quello che volevo. E a questo servono le vacanze, no?
Quindi, e quest'anno ho veramente esagerato, ho scritto scritto scritto. Tutti i giorni, compreso Natale e Capodanno, Stepehen King docet. Saltando spesso i pranzi, ma con tutto quello che avevo mangiato nei giorni caldi, potevo permettermelo alla grandissima.

Ho concluso la prima stesura del primo racconto lungo (50.000 caratteri circa). E sto lavorando al mio primo romanzo, ma questa ormai è una costante da un anno a questa parte, che comincia a prendere una forma definitiva. Ormai i personaggi sono vividi e fatico ad allontanarmi da queste bestioline, e il mondo pulsa e vibra senza bisogno di interventi esterni...
Quindi un sacco di parole una dietro l'altra in questo mio periodo natalizio.

Per fortuna non mi sono solo abbruttito sulla scrittura. Il tutto è stato condito da delle ottime sessioni di attività fisica (ballo, tennis, ecc.) - Ci vuole equilibrio, santo cielo! ^_^

E poi devo leggere leggere leggere. Ho una montagna di mondi e di idee che aspettano di essere scrutati, libri che mi aspettano pazienti nella mia libreria. E per di più questo mese sono giudice di un concorso e ho un sacco di parti nati dalle menti di scrittori agguerriti che mi aspettano.

A proposito, ho finito proprio ieri Rivelazione (Revelation Space) di Alastair Reynolds. Uno degli autori attuali più osannati nell'ambito della Science Fiction brittanica. E sono soddisfatto a metà. Ci sono un sacco di belle suggestione, e un sacco di belle aspettative lungo il racconto. Ma le ultime cinquanta pagine mi hanno deluso. I personaggi si sono sgonfiati, Il gioco si è rotto. E in più ho notato la necessità di inserire pagine di infodump (informazioni fornite direttamente dal narratore e non mostrate dalla storia) per spiegare la storia. I personaggi, poi, arrivano a conclusioni dettagliate, così, solo grazie ad un intuito formidabile, senza avere gli elementi per poterlo fare. E la cosa mi ha fatto seriamente imbestialire.
Bo', in conclusione non mi ha entusiasmato come mi sarei aspettato. Forse un giudizio offuscato da un'aspettativa troppo alta nei confronti di un autore super osannato, non so. Ho comunque rimpianto i grandissimi finali di Asimov. Quelli che ti giravano in testa e ti legavano alla storia per mesi, anche dopo aver chiuso il libro. E qui, dopo aver chiuso il libro, si è, invece, spento tutto.
Forse sarò un nostalgico, ho forse amo un'altro tipo di fantascienza, bo' bo' bo'...

Va be', ho fatto anche la mia prima pseudorecensione, se così si può chiamare. Anno nuovo, d'altronde...

A questo punto ne approfitto per segnalarvi il concorso indetto da un mio amico di blogghe, di scrittura, di fantasia, di di di...

Stiamo parlando del secondo concorso più figo del web: il FUNCOOL

Leggete leggete. Un racconto in una frase. Stimolante ne?
Io partecipo! Non siate timidi, venite anche voi, è un gioco muy simpatico...

E infine... un semplice Buon Anno, ragazzacci!